Francesco Messina, Swallow lives of others, 2014, ecoline and ink on paper, 29x20 cm
a cura di Redazione, il 30/04/2014
Da mercoledì 30 aprile 2014 le sale di Avantagarde a Sesto S. Giovanni (Mi) ospitano ‘E pluribus unum’, personale di Francesco Messina (1979) a cura di Arianna Beretta. L’artista siciliano espone per la prima il suo nuovo ciclo di carte, in una mostra che raccoglie più di 20 lavori dalle dimensioni più diverse e un grande assemblage di due metri per due.
I lavori di Messina raccontano dell’uomo e delle sollecitazioni a cui è quotidianamente sottoposto e che lo costringono ad una continua trasformazione. Una corrente permanente – quasi un bombardamento – di notizie, fatti di cronaca, più o meno violenti, di pensieri e di flussi di coscienza che passano e trapassano sulle sue carte. Qui si accumulano segni, simboli, disegni che riportano ad un mondo esterno, e naturale, che pare allo stesso tempo implodere ed esplodere dai visi, dalle bocche spalancate nel tentativo di respirare, di dire, di urlare. È un magma in cui natura, uomo e “artificio” si mescolano, si urtano l’uno contro l’altro a rappresentare l’uomo e il suo cammino di trasformazione nella società attuale.
Nelle carte di Francesco Messina colore, segno, parola e supporto concorrono in uguale misura a trovare un equilibrio e una sintesi: e pluribus unum, da molti, uno soltanto. Dalla moltitudine di sollecitazioni, di pensieri, di simboli emerge uno, e quell’uno è l’uomo nella sua realtà esistenziale.
Quello che interessa a Messina è sempre e comunque l’uomo nella sua più intima essenza e nel suo sentire profondo. La miriade di elementi che si affastellano nelle sue carte trova una sintesi e una quiete nel pensiero dominante della sua poetica: l’esigenza di raccontare, di narrare - come in una nuova mitologia contemporanea – il cammino di cambiamento e di trasformazione che l’essere umano subisce o, al contrario, di cui è assoluto protagonista attivo.
Il titolo della personale, E pluribus unum, il motto nazionale originale degli Stati Uniti d’America, richiama questa volontà di sintesi e di realizzazione dell’uomo. D’altra parte proprio nella Dichiarazione di Indipendenza del 1776 la felicità, e la ricerca della felicità, del singolo individuo è considerata un diritto inalienabile. La realizzazione di sé e dei propri sogni fanno del singolo un individuo “pieno”. Francesco Messina nei suoi lavori non vuole essere consolatorio né dare speranze, ma spinge a riflettere su quanto la trasformazione e il cambiamento possano essere positivi a prescindere dalla realizzazione o meno dei propri sogni. (Arianna Beretta)
Francesco Messina, nato a Catania nel 1979, dopo anni di cantieri di restauro e insegnamento in corsi di tecniche grafiche e pittoriche e storia dello spettacolo, ha deciso nel 2013 di trasferirsi a Milano, dove vive e lavora. Ha esposto in mostre collettive a Catania, Taormina, Milano e Gourin (Francia).