Massimo Uberti, Altro Spazio, 2010, neon. INVITO AL VIAGGIO. PARTE 1, Museo Pecci Milano, 2010 ©CarloDiPasquale_FedericaLazza
a cura di Valentina Redditi, il 16/02/2011
Dal 19 febbraio al 23 aprile 2011, nella sede espositiva distaccata di Milano, il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta “Invito al viaggio. Parte 2 | Proposte dalla collezione del Museo”, progetto in progress curato da Stefano Pezzato.
All'interno del percorso inaugurato il 16 dicembre 2010 dagli "ambienti" di Pinot Gallizio, Fabio Mauri, Mario Merz e Superstudio, che aggiornano e integrano la collezione in vista della sua esposizione permanente nella rinnovata sede museale del Centro a Prato, si inseriscono le opere di Loris Cecchini, Enzo Cucchi, Remo Salvadori e Gilberto Zorio, artisti ai quali in passato il Centro pratese ha dedicato ampie mostre personali.
Gilberto Zorio, Canoa,1984, canoa (in due parti), barre di rame,pergamena, solfato di rame, giavellotto di rame, cm 220x1200x340. Foto Carlo Fei
La Toscana si muove! E lo fa anche attraverso il Museo che ne testimonia gli sviluppi artistici più recenti, con l'avveniristico progetto di ampliamento della sede pratese - ideato da Nio Architecten, finanziato dalla Regione Toscana e dal Comune di Prato, che è attualmente in corso di realizzazione e sarà ultimato nel 2012 - e con la nuova proposta di “Invito al viaggio”.
Il progetto espositivo di Milano - sostenuto dalla Regione Toscana attraverso l'agenzia Toscana Promozione e patrocinato dal Comune di Prato - strutturato intorno al tema del “viaggio”, concepito sia come tema comune alle opere selezionate sia come metafora dello spostamento spaziale e temporale del Museo, ossia della sua proposta culturale, rappresenta la possibilità per un'esplorazione fisica e mentale della collezione del Museo da parte del pubblico, confermando il carattere di istituzione attiva e in costante fermento proprio del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci.
La mostra presenta una significativa selezione di opere raccolte in oltre vent'anni di attività e che costituiscono la punta artistica avanzata di una regione, la Toscana, universalmente identificata con il proprio straordinario patrimonio storico e culturale.
I visitatori possono addentrarsi nella Caverna dell'antimateria (1959) di Pinot Gallizio, atterrare sulla Luna (1968) di Fabio Mauri, farsi avvolgere da La spirale appare (1990) di Mario Merz, proiettarsi virtualmente nella Supersuperficie (1971-72) di Superstudio, ma anche seguire la proliferazione immaginifica di Steelorbitalcocoons (2009) di Loris Cecchini, penetrare nel rilievo emblematico Senza titolo (montagna) (1989) di Enzo Cucchi, farsi attrarre dalla visione inaspettata della Stella (1998) di Remo Salvadori, lasciarsi trasportare dall'alchemica Canoa (1984) di Gilberto Zorio.
Ad arricchire la proposta di INVITO AL VIAGGIO, come introduzione al percorso espositivo vero e proprio, è presentato un Progetto per Concetto spaziale (1966) di Lucio Fontana, fondatore e teorico del Movimento Spaziale, sostenitore dell'evoluzione del mezzo artistico e dell'integrazione fra arte e scienza, promotore dell'estensione dell'opera all'ambiente per trascendere la sua materia e condurre lo spettatore a un'esperienza totale.
Loris Cecchini, Steelorbitalcocoons (Eden's model, free cells on unit time), 2009, moduli in acciaio saldati, 200x250x90 cm. Foto Carlo Fei
La sede del Museo Pecci Milano si propone quindi come un ALTRO SPAZIO, indicato letteralmente dall'installazione al neon (2010) di Massimo Uberti collocata in situ su una parete del cortile d'ingresso all'edificio di archeologia industriale milanese: uno spazio di idee occupato materialmente dall'arte, un luogo di rivelazione che si manifesta per invitare i visitatori a muovere la propria mente e il proprio corpo.
Fabio Mauri, Luna, 1968, Perlinato di polistirolo, installazione ambiente. INVITO AL VIAGGIO. PARTE 1, Museo Pecci Milano, 2010. Copyright ZEPstudio
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