Carla Accardi, “Verdeoro”, 1965
a cura di Valentina Redditi, il 19/12/2009
A 30 anni dalla scomparsa, l’amore per l’arte italiana e il mecenatismo di Peggy Guggenheim rivivono in una mostra che inaugura lunedì 21 dicembre alla Galleria Tondinelli di Roma, attraverso le opere dei maestri che hanno segnato il suo tempo e con i quali ella entrò in contatto.
Come scrive Floriana Tondinelli, la mostra, curata da Costanzo Costantini e Floriana Tondinelli, «vuole essere un omaggio alla collezionista Peggy Guggenheim conosciuta in tutto il mondo, che ha sostenuto le avanguardie artistiche internazionali, attraverso le opere degli artisti italiani che più ha stimato. “Cerca di proteggere l’arte del tuo tempo”. Poche, semplici parole riempiono la prima pagina di un diario ritrovato in un piccolo scrigno dopo il naufragio del celebre Titanic».
«Due iniziali sono incise con maestria: P.G. Suo papà, Benjamin, durante la notte del naufragio, di ritorno negli Stati Uniti, perde eroicamente la vita lasciando alla piccola Peggy un monito che le segnerà il destino. Messaggio che supera il tempo e che trova corrispondenze tra vari appassionati ed esperti d’arte [….] Mi sono sempre sorpresa della continua ricerca di Peggy Guggenheim di nuovi talenti e nuovi artisti emergenti e ho ammirato il suo spirito di collezionista e mecenate, questo pensiero mi ha catturato a tal punto da dedicarLe questa mostra».
« [….] Peggy era una mecenate, come lo era l’uomo che ha dato origine a questa parola, quel Gaio Cilnio Mecenate, che proteggeva Orazio e altri poeti latini. Peggy era anche, o lo era diventata talent-scout: scopriva gli artisti, li finanziava, ne comprava le opere, organizzava mostre per loro, li rendeva noti o famosi [….] Peggy Guggenheim è stregata da Venezia, dove era stata la prima volta durante la luna di miele con Laurence Vial, il suo primo marito. Era da un pezzo che sognava di vivere nella città lagunare e verso la fine degli anni Cinquanta realizza il suo sogno, portandovi la sua collezione e installandosi poi a Palazzo Venier dei Leoni, sul Canal Grande. I primi artisti italiani che vi conosce sono Vedova e Santomaso, ai quali seguono Consagra, Mirko, Viani, Marino Marini, Crippa, Dova, Tancredi e Edmondo Bacci. Verso questi ultimi due è particolarmente generosa.»
[….] “Per diversi anni Tancredi lavorò in cantina, e fu un gran sollievo quando se ne andò. Per un certo periodo i suoi quadri furono venduti nella stanza che prima serviva da lavanderia...; Il mio secondo protetto fu Edmondo Bacci, un pittore molto lirico, sulla quarantina, le cui opere erano ispirate a Kandinsky. Viveva in modo molto organizzato e con lui tutto procedeva tranquillamente con successo, al contrario di Tancredi [….] Bacci e Tancredi erano i due pittori italiani le cui opere mi piacevano di più”, diceva Peggy Guggenheim, “tanto che ne avevo la casa piena, ma ammiro anche il lavoro di Vedova del quale ho due quadri”.
Gli artisti italiani con i quali ebbe rapporti sono molto più numerosi di quelli che Peggy cita nella sua autobiografia. Quasi sicuramente ebbe rapporti, brevi o lunghi, con quelli le cui opere figurano nella sua collezione e che sono Giorgio De Chrico con il quale inaugura la galleria “Art of this Century” con sedici tele metafisiche, Bacci, Dorazio, Afro, Clerici, Sironi, Fontana, Scialoja, Mirko, Arnaldo Pomodoro, Nivola, Santomaso, Vedova, Carla Accardi, Gastone Novelli, Costantino Nivola, Bice Lazzari, Armando Pizzinato. [….] Arnaldo Pomodoro ricorda che nei primi anni Cinquanta Peggy acquistò alla Biennale di Venezia una sua scultura.
Di seguito gli artisti protagonisti della mostra alla Galleria Tondinelli, in programma fino al 26 gennaio 2010 e intitolata “La Guggenheim e il suo affetto per gli artisti italiani del suo tempo. Omaggio a 30 anni dalla scomparsa della celebre collezionista americana”: Carla Accardi · Afro · Edmondo Bacci · Fabrizio Clerici · Giorgio De Chrico · Piero Dorazio · Lucio Fontana · Bice Lazzari · Mirko · Costantino Nivola · Gastone Novelli · Armando Pizzinato · Arnaldo Pomodoro · Giuseppe Santomaso · Toti Scialoja · Mario Sironi · Emilio Vedova.