Giacomo Balla, “Linee - forza del pugno di Boccioni”, 1966, cm. 80, metallo dipinto, 8/9
a cura di Valentina Braschi, il 25/10/2008
Cento anni fa nasceva il Futurismo, l’ultimo grande movimento italiano che cambiò le regole dell’arte europea e che ebbe influssi e ripercussioni persistenti nel corso del XX secolo. Per celebrare la ricorrenza, in concomitanza con la grande esposizione in programma a Parigi, inaugura oggi a Bologna la mostra “Futurismo 1910-1915, il centenario del manifesto”, allestita negli spazi espositivi della Galleria Di Paolo Arte. La rassegna presenta una serie di opere di forte impatto emotivo appartenenti al primo periodo del Movimento, dal 1910 al 1915.
Il Movimento Futurista ebbe il suo esordio programmatico il 20 febbraio 1909, con la pubblicazione sulle pagine del quotidiano parigino Le Figaro del “Manifesto del futurismo”, firmato dal poeta Filippo Tommaso Marinetti.
La mostra di Bologna propone una raccolta di opere uniche nel panorama artistico legato al movimento futurista.
Aprirà il percorso espositivo Giacomo Balla con due opere, la scultura “Il Pugno di Boccioni”, che è il simbolo stesso del Futurismo, e la pittura a olio “Colpo di fucile” del 1915, di concezione simbolista, che rappresenta la trasfigurazione dell’esplosione determinata dall’arma da fuoco e dalla folla in tumulto.
A seguire, un raro “Autoritratto” di Luigi Russolo del 1913, esposto in numerose mostre dedicate al Movimento e nelle Biennali del 1960 e 1968; una grande opera di Leonardo Dudreville del 1913, “Conflitto tragico”, uno dei primi quadri astratto-geometrici della storia, già esposto nel 1914 alla mostra “Nuove Tendenze” a Milano.
Ancora, due opere di Soffici del 1911, appartenenti al momento futurista di derivazione cézanniana dell’artista, in cui la materia si muove sempre mantenendo la sua saldezza e concreta consistenza, “Pere” e “Bagnanti”, quest’ultimo esposto nella galleria berlinese “Der Sturm” nel 1913, una delle prime mostre sul Movimento futurista.
Completano la mostra, un’opera di Primo Conti del 1918 e alcune carte di Achille Funi, artista che si rivelerà anticipatore di alcuni stilemi futuristi e delle successive periferie sironiane.