Dimostrazione interventista (1915), tempera e collage su carta incollata su cartoncino con parchettatura; 28x34 cm. Milano, Civico Museo d’Arte Contemporanea
a cura di Redazione, il 22/02/2008
La mostra dedicata a Giacomo Balla in programma fino al 2 giugno 2008 nelle sale di Palazzo Reale a Milano, si presenta come un grande evento espositivo e culturale principalmente per due motivi: il primo è che da 37 anni non è più stata organizzata nessuna grande retrospettiva sul grande futurista. L’ultima antologica completa è infatti quella che la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma organizzò nel dicembre 1971 a cura di Giorgio De Marchis e che poi passò nel 1972 in misura più ridotta al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris.
Il secondo motivo è che a Milano non c’è mai stata una vera e propria retrospettiva dedicata a Balla. La cultura milanese e lombarda si è sempre identificata più in Boccioni, l’altro grande futurista, e ha quindi tenuto in minor conto la ricerca e l’originalità di Balla.
Ponte della velocità (1913-1915), tempera e collage su carta intelata; 94x133,5 cm. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, donazione Luce ed Elica Balla, 1984
Negli ultimi quarant’anni, e maggiormente dopo il cambio di secolo, gli studi sull’avanguardia storica hanno conosciuto un profondo rinnovamento, che ha portato a nuove valutazioni e a nuovi parametri di giudizio. Su questa base analitica, l’opera di Balla appare di una modernità straordinaria, nella misura in cui non soggiace al filtro della storia, ma rivendica un’immediatezza di segno e di soluzioni linguistiche che corrispondono perfettamente alla sensibilità contemporanea.
La retrospettiva di Milano – che cade nel cinquantenario della morte dell’artista (1° marzo 1958) – nasce dall’insieme di queste idee: riproporre l’opera di uno dei grandi protagonisti del futurismo; portare per la prima volta Balla a Milano, cioè nella patria culturale di Boccioni; verificare la modernità assoluta e la fortuna di cui gode presso gli artisti contemporanei.
Cinque le sezioni in cui sarà divisa la mostra: Divisionismo e visione fotografica, Analisi del movimento, Ricostruzione futurista dell’universo, Arte-azione futurista e Energie e sensazioni.
La mostra presenterà e prenderà in esame il trentennio più importante della lunga carriera dell’artista: quello che va dal 1900 al 1929, dall’esperienza divisionista, declinata in moduli inediti e di estrema attualità, agli anni del futurismo, vissuti nella pluridisciplinarietà sperimentale.
I curatori non hanno voluto limitare il futurismo dell’artista alla prima fase storica del movimento, che si concluse con la guerra, ma estenderla ai pieni anni ’20, proprio quando lo studio di Balla diventò il punto di riferimento e il centro propulsore dell’avanguardia italiana. Il lavoro dei curatori si è concentrato sulle opere del periodo prescelto per offrire al pubblico una mostra completa, esauriente e analitica, capace di illustrare e spiegare le diverse fasi della ricerca artistica di Balla.
Automobile + vetrine + luci (Automobile in corsa - velocità+luci) (1912-1013), olio su tavola; 55,6x68,9 cm. New York, The Museum of Modern Art, acquistato nel 1948 alla Quadriennale di Roma con il titolo Automobile in corsa
Particolare attenzione sarà dedicata all’allestimento, a cura dell’architetto Daniela Volpi, che creerà nelle sale di neoclassica simmetria di Palazzo Reale spazi obliqui e slittanti con effetto di espansione dinamica estremamente appropriati all’ambientazione di opere così innovatrici come quelle di Balla.
In mostra sarà inoltre proiettato il film “Balla e i futuristi”, realizzato nel 1971 da Jack Clemente per la radio-televisione francese: uno straordinario esempio di documentario d’arte con colorite testimonianze delle figlie e degli amici dell’artista.
La mostra milanese sarà una grande rivelazione e una rivincita postuma per Balla.
Balla ha incarnato l’altro grande polo della creazione futurista e, dopo la sua morte, ha preso il posto di Boccioni come guida del movimento, che è stato la vera grande avanguardia nazionale italiana del ’900.
Promossa dal Comune di Milano Assessorato Cultura, in collaborazione con la Soprintendenza alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, la mostra è curata da Giovanni Lista, Paolo Baldacci e Livia Velani, e prodotta da Palazzo Reale e Skira.
La mostra vede inoltre il sostegno di FASTWEB, in qualità di main partner, e di Intesa Sanpaolo. Si avvale poi della collaborazione di Alfa Romeo, già sponsor della precedente mostra su Boccioni, e del Corriere della Sera, che prosegue così nel suo sostegno alle mostre prodotte da Palazzo Reale e da Skira.